Agronomia

Pioneer Planting Program: la semina di precisione alla portata di tutti.

A cura di Jessica Murelli, Agronomy Consultant
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Uno dei fattori più critici per ottenere elevate rese di mais è stabilire una densità di semina sufficiente per consentire ad ogni ibrido di massimizzare il suo potenziale produttivo. Storicamente, l’investimento di semina è stato uno tra i principali motori dell’aumento delle rese in questa coltura. Il miglioramento genetico, anche grazie ad una maggiore tolleranza allo stress, ha permesso di seminare ibridi ad investimenti sempre più alti. É ormai dimostrato, infatti, che i moderni ibridi di mais hanno bisogno di più piante ad ettaro per massimizzare le rese, ma anche, e soprattutto, che la stabilità degli ibridi moderni è aumentata rispetto alle genetiche meno recenti.

La ricerca Pioneer sugli investimenti di semina: la sperimentazione Density trials
Da oltre 5 anni Pioneer conduce studi sugli investimenti di semina in diverse località della Pianura Padana. Gli agronomi Pioneer inseriscono queste prove sperimentali, chiamate Density Trials, in ambienti rappresentativi per le diverse classi di maturità degli ibridi, per i potenziali produttivi (alta e bassa fertilità), per le differenti tipologie di gestione agronomica ed irrigua e, in particolare, per le diverse tessiture del suolo (da suoli sciolti a più pesanti) in modo tale da esplorare la massima variabilità gestionale e pedologica possibile.

I Density trials sono strutturati in campi parcellari in cui gli ibridi da trinciato e da granella della gamma Pioneer sono seminati a 5 diversi investimenti (da 6 a 12,5 piante/m2). Insieme ai dati di resa ed alla raccolta dei parametri agronomici, da ogni parcella sperimentale, più di 1000 all’anno, viene raccolto un campione di granella o trinciato per valutare i principali parametri qualitativi. Questa immensa mole di dati ha permesso di sviluppare curve di produttività ibrido-specifiche, a diversi livelli di investimento e per differenti tipologie di suolo e variabili agronomiche di campo, così da rappresentare tutte le possibili condizioni colturali che un maiscoltore Italiano potrebbe trovare. Il Pioneer Planting Program è un approccio unico che permettere di individuare il corretto livello di investimento alla semina per valorizzare le migliori genetiche Pioneer, incrociando i dati delle performance agronomiche dell’ibrido con quelli delle caratteristiche analitiche del suolo.

Il risultato della sperimentazione: investimento di massimo ritorno economico.
All’aumentare della densità di semina, ogni ibrido raggiunge un punto in cui il vantaggio produttivo ottenibile con un ulteriore incremento di investimento non supera il costo di produzione. Quel livello è l’investimento di massimo ritorno economico. Per definizione, è l’investimento di semina che genera il maggior reddito tenendo in considerazione il costo del seme, il costo degli input di produzione utilizzati come quello dei fertilizzanti azotati e del valore della granella o del trinciato di mais.

Grafico 1. Risposta della resa di diversi ibridi di mais Pioneer alla densità di semina e investimento di massimo ritorno economico in base ai risultati di resa (media 4 anni e in differenti ambienti e suoli). Ottimo economico calcolato in base al prezzo della granella o del trinciato di mais, al costo per unità di azoto e al costo per dose di mais da 50.000 semi.

Modello calibrato campo per campo, ibrido per ibrido con ViGIS.
Ogni anno, un numero crescente di agricoltori impiega seminatrici equipaggiate con sistemi elettronici che permettono di effettuare semine a rateo variabile RV (variable rate seeding VRS) e che consentono di modificare la densità di seme in funzione della variabilità dell'appezzamento. Chi usa questa tecnologia si aspetta che possa aiutare ad aumentare le rese incrementando il ritorno dell’investimento fatto con il seme. La maggiore diffusione di seminatrici abilitate RV e l'uso comune della tecnologia GPS rendono più semplice che mai implementare una strategia di semina a rateo variabile. Tuttavia, gli agricoltori per farlo devono comprendere la variabilità all'interno dei loro appezzamenti e implementare impostazioni sulla densità di semina, specifici per gli ibridi che si intende seminare.

Gli agricoltori che si affacciano alla strategia del rateo variabile possono trarre vantaggio dalla collaborazione con qualcuno esperto in quest'area, come gli agronomi Pioneer. L’agricoltore è sicuramente il primo a conoscere tutte le caratteristiche dei propri terreni. Sa bene che all’interno di ogni singolo campo ci sono aree più produttive e altre meno produttive, e tendenzialmente il motivo principale di questa variabilità intra-campo sono le diverse caratteristiche del suolo. L’agricoltura di precisione dà la possibilità ad ogni professionista dell’agricoltura di intervenire in maniera mirata per compensare e sfruttare a proprio vantaggio questa variabilità.

ViGIS è la piattaforma di Pioneer sviluppata per consentire alle aziende agricole italiane di accedere liberamente al monitoraggio da remoto con un sistema di rilevazione satellitare dello stato delle colture. ViGIS elabora le immagini satellitari e fornisce indicazioni dello stato di salute della coltura attraverso indici come NDVI, NDWI e SAVI; ciò permette di individuare tempestivamente le zone del campo in cui sono presenti difformità nello sviluppo, nella salute o nell’efficienza fotosintetica delle piante.

Ma il principale punto di forza della piattaforma ViGIS è quello di essere una vera e propria banca dati dei suoli aziendali: tutte le analisi del terreno eseguite dal Laboratorio Corteva AGROLAB sono rese disponibili e facilmente consultabili. Per ogni appezzamento mappato è possibile risalire all’analisi di ogni parametro della fertilità fisica e chimica del suolo, così da poter valutare la presenza di carenze o fattori limitanti. Con il progredire della tecnologia digitale e dell’evoluzione dei sistemi di distribuzione a rateo variabile, ViGIS permette di eseguire la semina del mais a investimento variabile in funzione dell’ibrido scelto su uno specifico appezzamento. Il primo passo da compiere per sfruttare la strategia di semina a dose variabile è quello di selezionare l’ibrido più adatto per l’uso finale, per l’ambiente di coltivazione e per il tipo di suolo dell’appezzamento, tenendo conto della variabilità delle possibili condizioni di crescita e il conseguente potenziale di resa delle aree di campo. Il tecnico Pioneer è una risorsa preziosa per aiutare a identificare il prodotto giusto per l’ambiente di coltivazione.

Costruire una prescrizione in ViGIS
L’elaborazione del piano di semina variabile all’interno dalla piattaforma VIGIS per quanto semplice nella procedura, tiene in considerazione le più importanti variabili ambientali e gestinali dell’appezzamento. Insieme al tecnico Pioneer per ciascun campo si definiscono:

  • l’ibrido e la resa attesa da trinciato o da granella
  • la tipologia di concia e l’epoca in cui è prevista la semina dell’ibrido: anticipata, 1a Semina, 2a Semina;
  • il sistema di irrigazione ed il turno irriguo disponibile;
  • la concimazione azotata prevista per l’appezzamento (unità di azoto per ettaro);

Tutte queste informazioni verranno interpolate all’analisi del terreno eseguita dal Laboratorio Corteva AGROLAB, generando una prescrizione di semina a rateo variabile esportabile in shapefile da importare sulle seminatrici.


Figura 2. Esempio di prescrizione di semina in ViGIS per l’ibrido P1096.

Non solo chi ha una seminatrice a rateo variabile può usufruire dei vantaggi del Pioneer Planting Program. Infatti, in base alla tessitura dell’appezzamento, alla resa attesa, alla data di semina e alla tipologia di concia, irrigazione e fertilizzazione, per ciascuno degli ibridi Pioneer da granella o da trinciato è possibile definire la migliore densità di semina dell’ibrido. Il tecnico Pioneer è in grado di indicare all’azienda agricola l’investimento che permetterà di massimizzare il profitto economico campo per campo.

Figura 3. Curva di convenienza economica per l’ibrido P1096