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Da quando hanno iniziato a lavorare la terra, gli agricoltori hanno assunto un ruolo fondamentale nella protezione del terreno, curando e preservando la salute del suolo. Nel corso dei millenni, hanno osservato il suolo e usato l'innovazione e l'ingegno per contribuire a mantenerlo sano e produttivo.
Gli agricoltori hanno iniziato a lavorare la terra circa 3.000 anni fa in Mesopotamia. La lavorazione ha permesso di seminare, ha aiutato a controllare le malerbe e ha portato a raccolti migliori. Ma la lavorazione del terreno ha anche esposto il suolo all'erosione. I terreni lavorati possono potenzialmente perdere una maggiore quantità di carbonio e di sostanze nutritive. Nel tempo, può diventare improduttivo. Intorno al 1700, gli agricoltori americani iniziarono a comprendere meglio gli effetti della lavorazione del terreno e ad apportare modifiche (1). Sperimentarono le cover crops (per proteggere il suolo durante l'inverno) e la rotazione (alternanza di diverse colture di stagione in stagione). Hanno anche iniziato a sviluppare nuovi strumenti per la lavorazione del terreno che lo danneggiassero il meno possibile.
Negli anni '30, negli Stati Uniti centrali e in Canada si verificarono una serie di forti tempeste di sabbia. Un fenomeno passato alla storia come "Dust Bowl" (ciotola o conca di polvere) e causato da decenni di tecniche agricole inappropriate: il terreno fertile delle Grandi Pianure veniva arato molto a fondo, distruggendo la copertura vegetale che ne assicurava l'idratazione.
Durante la siccità, il suolo si seccò diventando polvere, e venne soffiato via verso est, oscurando il cielo fino a Chicago e raggiungendo l'Oceano Atlantico. Questo disastro ecologico causò un esodo da Texas, Kansas, Oklahoma e dalle grandi pianure circostanti, con oltre mezzo milione di americani che restarono senza casa.
La Dust Bowl, tuttavia, fece nascere una nuova consapevolezza sull'importanza di conservare e proteggere il suolo. Gli agricoltori e l'industria agricola risposero con innovazioni, come le seminatrici da sodo, che potevano operare anche su terreno non lavorato. Gli agricoltori iniziarono ad orientarsi su tecniche conservative, che non solo erano positive per la terra, ma anche ottime per la produttività. Si resero conto che i sistemi di minima lavorazione o non lavorazione erano meno dispendiosi in termini di manodopera, preservavano l'umidità del terreno e aiutavano il suolo a trattenere le sostanze nutritive vitali per le colture (2).
La non lavorazione, o sodo, è solo una delle tecniche che gli agricoltori utilizzano oggi per mantenere il suolo sano. Le colture di copertura, o cover crops, prevengono l'erosione e migliorano le sostanze nutritive, le caratteristiche fisiche e la presenza di microbi benefici del suolo (3). La rotazione delle colture migliora la ciclicità dei nutrienti nel suolo, può aiutare a tenere a bada i parassiti e le malattie e migliora i livelli di carbonio organico nel terreno (4). I terreni più sani spesso richiedono meno fattori produttivi esterni, come fertilizzanti e agrofarmaci. Questo è un bene per la terra e per l'attività agricola. Gli agricoltori possono anche scegliere tra prodotti antiparassitari avanzati, che hanno un impatto minore sulla salute del suolo. Ad esempio, gli agrofarmaci selettivi mirano a specifici parassiti dannosi, preservando al contempo gli organismi benefici per il suolo, come i lombrichi e i nematodi benefici.
Oggi gli agricoltori riconoscono anche l'importanza del suolo nell'affrontare i cambiamenti climatici. Poiché si occupano della coltivazione delle piante, gli agricoltori sono alleati naturali nel sequestro del carbonio, contribuendo a catturare l'anidride carbonica dall'atmosfera e a immagazzinarla nel terreno. Anche tecniche come l'uso di colture di copertura e la minima lavorazione aiutano a catturare il carbonio nel suolo, che non solo contribuiscono a ridurre i gas serra, ma contribuisce a rendere il terreno più fertile e resistente.
Gli agricoltori hanno sempre riconosciuto il valore della terra sotto i nostri piedi. Con una combinazione di metodi collaudati, tecnologie innovative e l'adozione di nuove idee, continuano a proteggerla.
Fonti:
1 Farooq, Muhammad, and Kadambot H. Siddique. “Conservation Agriculture: Concepts, Brief History, and Impacts on Agricultural Systems.” Conservation Agriculture, 2014, 3–17. https://doi.org/10.1007/978-3-319-11620-4_1.
2 Bergtold, Jason, and Marty Sailus, eds. Conservation Tillage Systems in the Southeast Production, Profitability and Stewardship. Sustainable Agriculture Research and Education. Accessed May 25, 2022. https://www.sare.org/resources/conservation-tillage-systems-in-the-southeast/.
3 Duyck, Garrett, and Diane Petit. “Soil Health Practices and No-till Farming Transform Landscapes.” Natural Resources Conservation Council. USDA. Accessed May 25, 2022. https://www.nrcs.usda.gov/wps/portal/nrcs/detail/national/newsroom/features/?cid=nrcseprd1307111.
4 Singh, Rinku, and G. S. Singh. “Traditional Agriculture: A Climate-Smart Approach for Sustainable Food Production.” Energy, Ecology and Environment 2, no. 5 (2017): 296–316. https://doi.org/10.1007/s40974-017-0074-7.