LA SICCITÀ MI HA FATTO CROLLARE MA NON PIEGARE
di Cesare Soldi, Associazione Nazionale Maiscoltori

La siccità mi ha messo a dura prova, inutile nasconderlo. Non ho mai provato tanta paura per il mio futuro come in questa stagione. All’inizio, osservando quel maledetto cielo limpido e sereno, pensavo: passerà e le nuvole arriveranno. Ma ogni nuovo giorno era uguale al precedente.

E lo stupore si è trasformato in preoccupazione: per la mia famiglia, per il mio lavoro, quello che da sempre so fare, e per il futuro.All’improvviso, la paura di perdere tutto il raccolto di mais, dopo gli investimenti fatti, mi ha preso allo stomaco.

Condividerla con colleghi agricoltori nella mia stessa situazione ha allentato un po’ la morsa, ma la paura non se ne andava: è peggio di un parassita, paralizza.Eppure, noi agricoltori i parassiti li affrontiamo, mi sono detto! L’incertezza non ci appartiene. Le difficoltà le ho sempre superate, e il mais con me. È stata un’annata anomala ma probabilmente unica, di quelle che capitano una volta in decenni.

Un tonfo da cui non si può che risalire. Per me il mais e l’innovazione restano l’investimento sicuro del futuro.