Agronomia

Storia del mais dalle origini ai giorni nostri

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Episodio 7: 1999-2000
Pioneer introduce in Italia la Semina Anticipata, rivoluzionando il modo di coltivare mais

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Semina Anticipata: una tecnica "importata" dagli Stati Uniti

Una svolta epocale nella gestione agronomica del mais in Italia ha avuto luogo nell’anno 1999, con l’introduzione della tecnica della semina anticipata del mais.

È stata  una delle innovazioni agronomiche più significative degli ultimi decenni: senza alcun investimento aggiuntivo da parte dei coltivatori, ha contribuito in modo determinante all'aumento della produttività della coltura. La Semina Anticipata consente di sfruttare al meglio l'umidità presente nel terreno all'inizio della stagione, ridurre l'esposizione delle piante a stress termici estivi e ottimizzare il ciclo colturale. Inoltre, un altro grande vantaggio è la possibilità di prolungare il periodo di accumulo, fattore che incide positivamente sulla resa finale.

Pioneer ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione di questa tecnica, investendo in ricerca e sperimentazione per due anni prima di presentarla ai maiscoltori, e selezionando ibridi capaci di germinare e svilupparsi con successo anche a temperature più basse rispetto agli standard tradizionali. Grazie a questi progressi, gli agricoltori hanno potuto adottare strategie colturali più efficienti e produttive, con un impatto positivo sull'intera filiera del mais.


Articolo divulgativo sulla Semina Anticipata Pioneer (pubblicato su Farmer News, Inverno 1999). Clicca qui per scaricare

L'adozione della Semina Anticipata da parte dei maiscoltori Italiani

L'introduzione di questa innovazione ha suscitato grande entusiasmo: negli anni antecedenti all’iniziativa promossa da Pioneer, le prime semine, che rappresentavano circa l'84% delle semine totali del mais, avvenivano tra metà aprile e metà maggio. Tuttavia, in sole due campagne, gran parte delle semine furono Anticipate alla prima metà di aprile, al punto che il 70% delle Semine Anticipate era concentrata entro la fine di marzo. Un risultato dovuto anche al passaparola tra i maiscoltori sul valore del Piano di Semina Anticipata Pioneer (Fig.1).
 

Fig 1: variazione delle tempistiche di semina del mais in Pianura Padana prima e dopo l'introduzione della Semina Anticipata Pioneer (dati: Servizio Agronomico Pioneer 1999-2000)

I benefici della Semina Anticipata perdurano da un quarto di secolo

Uno dei principali vantaggi della semina anticipata, combinata con l’anticipo di fioritura, è la maggiore stabilità produttiva. Le piante possono evitare l’impatto degli stress idrici e termici estivi in concomitanza con le fasi più sensibili del ciclo come allegagione e fioritura, migliorando il potenziale produttivo e la qualità della granella.

Analogamente, la Semina Anticipata permette un uso ottimale delle risorse idriche, poiché permette di sfruttare l’umidità primaverile per sostenere la coltura in un’altra fase molto delicata, ovvero quella di differenziazione della spiga. Questo permette anche di ridurre la dipendenza dall’irrigazione artificiale, con conseguenti benefici economici e ambientali.

Un altro aspetto fondamentale riguarda il controllo delle infestanti: anticipando la crescita del mais, la competizione con le erbe infestanti viene ridotta in modo significativo, limitando la necessità di interventi chimici e favorendo una gestione più sostenibile della coltura.

Come anticipato, il prolungamento del periodo di accumulo della radiazione solare si traduce anche in un aumento del potenziale produttivo. Anche questo effetto è amplificato quando la tecnica viene combinata con le genetiche a fioritura anticipata introdotte da Pioneer, permettendo alle piante di sviluppare spighe più robuste e ben nutrite (Fig.2).


Fig.2: maggiore radiazione solare disponibile durante il riempimento della granella, con ibridi a fioritura anticipata seminati in Semina Anticipata (dati: studi Pioneer, 1999)

Un ulteriore beneficio riguarda la riduzione dei danni da piralide, uno dei principali insetti dannosi per il mais. Poiché gran parte dei nutrienti sono già stati trasferiti alla spiga prima dell’arrivo della seconda generazione dell’insetto, il danno risulta notevolmente ridotto e si evita la perdita di produzione (fig.3). Questo vantaggio è stato particolarmente importante in un’ottica di riduzione delle perdite economiche e di miglioramento della qualità della granella prima che si diffondesse la pratica del trattamento Piralide, introdotta in modo massiccio a partire dal 2007 sempre su consiglio di Pioneer.


Fig.3: schematizzazione di come la semina anticipata permetta di ridurre i danni da piralide sulla traslocazione dei nutrienti alla spiga. Ipotizzando un danno da seconda generazione di piralide su stocchi e peduncoli, che inizi in media al 1° agosto, un mais in semina anticipata avrà già traslocato il 75% dei nutrienti alla spiga, mentre un mais in semina convenzionale solo il 30%. In caso di forte pressione dell'insetto, quindi, un mais in semina convenzionale potrebbe perdere fino al 70% della produzione, mentre un mais in semina anticipata solo il 25%

Grazie all’impegno di Pioneer Hi-Bred Italia, la Semina Anticipata è oggi una pratica consolidata tra gli agricoltori italiani, contribuendo a una produzione di mais più efficiente e sicura, ed è stato solo uno dei tasselli di un percorso che ha portato innovazione e competitività alla maiscoltura italiana.


Promozione della Semina Anticipata su riviste di settore (fonte: Farmer News, inverno 1999)

 

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